Veneto di mistero 6 novembre 2021 – “I can sboldrich”

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Quest’anno abbiamo proposto una camminata animata con alcune letture lungo il percorso aventi come protagonista la leggenda del “Can Sbodrich”.

I “Can Sboldrich” erano cani rabbiosi di piccola taglia, dal pelo scuro e ispido che si muovevano in branco, che vagavano nei boschi e nelle valli e che di notte lanciavano dei latrati spaventosi.
Siamo partiti dalla piazza del paese, di fronte al Municipio in piazza dei Martiri, dove si trova una fontana ottagonale in pietra del XVIII secolo considerata fra le più belle del Feltrino, in cui ogni anno viene allestito il presepe subacqueo per le festività natalizie.
Ci si è quindi incamminati verso le valli di Alano, passando per Via Guglielmo Marconi, Via Santa Lucia e poi per Via Montegrappa.
La prima lettura è avvenuta in località “Lasta del diaol”, anch’esso considerato un luogo misterioso per la leggenda del “Mazarol”. Qui è stato raccontato come erano fatti e cosa facevano i “Can Sboldrich”. Molti uomini dicevano di vederli soprattutto dopo aver bevuto molto e mangiato poco.
Abbiamo poi proseguito la nostra camminata passando per la “località di San Lorenzo”, conosciuta per la chiesetta caratteristica. Da questa località nacquero i primi insediamenti della comunità alanese.
Siamo giunti poi alla “Calchera”, luogo della seconda lettura. Una zona conosciuta per essere stata in passato una fornace per fare la calce.
Abbiamo percorso poi l’ultima salita, che ci ha portato al luogo conclusivo della nostra serata in “località Vizzon”, che prende il nome dal torrente che passa a fianco. Fino agli anni 40 qui erano presenti molti abitati, ora sono presenti delle “casere”.
Qui i partecipanti hanno potuto assistere ad uno spettacolo incentrato sui “Can Sboldrich” ad opera di Paolo Rech, artista con alle spalle più di 20 anni di esperienza.
A conclusione della serata, è stato offerto un caldo ristoro con pietanze tipiche “de na olta” come, tra le altre cose, minestrone, patate, uova e vin brulé.
La soddisfazione dei partecipanti è stata tanta, e lo stesso discorso vale per noi volontari. Ci ha fatto piacere aver visto partecipare persone proveniente da molto lontano. Anche questo è un modo per far scoprire il nostro territorio a chi non lo conosce.

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