Santuario di Tessère

Un luogo di fede, lavoro e contese 

Il Santuario di Tessère affonda le sue radici nel Seicento, epoca in cui fede e attività produttive si intrecciavano profondamente nel tessuto sociale delle comunità locali.  

Fu edificato nel 1647 per volontà e a spese della famiglia Franzoia, come atto di devozione e ringraziamento alla Madonna di Tessère, protettrice delle tessitrici. Questo luogo sacro nasce dunque non solo come espressione di spiritualità, ma anche come omaggio al successo commerciale ottenuto proprio attraverso l’attività tessile, che in quel periodo rappresentava una delle principali fonti di sostentamento e ricchezza per la famiglia e per molte donne del territorio. 

In origine fu realizzata una edicola sacra, semplice ma significativa, posta in una zona di confine tra i territori di Alano e Colmirano. Una posizione non casuale, ma dettata probabilmente dal desiderio di rendere il santuario un punto di riferimento spirituale condiviso, simbolo di una devozione che univa due comunità vicine. A testimoniarlo, una lettera ufficiale inviata alla Diocesi di Padova, nella quale si chiedeva l’autorizzazione alla costruzione del manufatto religioso. 

Tuttavia, una volta terminati i lavori, la costruzione del santuario divenne motivo di scontro. La famiglia Capodiferro di Alano, rivale dei Franzoia e già in contrasto con loro per l’utilizzo delle risorse idriche, accusò i Franzoia di aver eretto l’edificio sacro interamente in territorio alanese, quindi senza diritto. 

Queste accuse non si limitarono a generare un contenzioso legale, ma scatenarono forti tensioni sociali. Le dispute giunsero fino ai tribunali della Serenissima, con pesanti ripercussioni a livello comunitario. In particolare, l’intervento poco prudente di un avvocato, che suggerì al parroco di fomentare il malcontento popolare, portò a una vera e propria insurrezione del popolo alanese. 

Gli animi si infiammarono al punto che, in segno di protesta, vennero accesi fuochi e roghi nei pressi di Villa Colmirano, dando vita a una manifestazione accesa e senza precedenti per quella zona. 

La famiglia Franzoia, profondamente colpita dagli attacchi ricevuti, denunciò l’accaduto e proseguì la battaglia legale, che si concluse a loro favore. Il Santuario di Tessère fu riconosciuto legittimo, sia nella sua posizione che nella sua funzione religiosa. La famiglia Capodiferro, sconfitta e umiliata dalla sentenza e dal clamore che ne derivò, abbandonò le terre di Alano, segnando così la fine di una rivalità accesa e lunga. 

Oggi, il Santuario di Tessère non è solo un luogo di preghiera e raccoglimento, ma rappresenta anche una pagina importante della storia locale, dove si intrecciano devozione, lavoro femminile, rivalità familiari e lotte per il territorio. Un luogo che racconta molto più di quanto le sue semplici mura possano suggerire: un angolo di memoria viva, testimone del legame profondo tra l’uomo, la sua fede e la terra che lo nutre. 

Coordinate 45.913052, 11.908038